CONFERENZA MUTA
Questo dialogo sonoro tra due consolle generatrici di suono intende esplorare lo spazio delle immagini interne, sonore degli spettatori (e dei performers), trasformandoli innanzitutto in uditori (non vedenti). Uditori di sé, uditori di un dialogo tra parti interne, dello scambio con l’esterno, del brusio del mondo.
“Innanzitutto, imponendo il buio agli spettatori, si forza una ricezione dell’esperienza che esclude il senso usualmente prevaricante della visione, la quale induce all’illusione di un mondo stabile, mentre la nostra vita mentale è sempre dinamica e in continua trasformazione.
Il suono rivela così l’essenziale instabilità e vaghezza di confini della vita psichica, L’instabilità è innanzitutto quella della vita della nostra mente, dove niente è fermo e definito, poiché ogni percezione esterna (come quella sonora) viene elaborata, rammemorata, filtrata, e dove tutto è in movimento.” Stefano Velotti, Università La Sapienza Roma
GALLERY