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TIRED DON GIOVANNI

TIRED DON GIOVANNI

Con questo lavoro su Don Giovanni INGRATE intende continuare il processo di sperimentazione che ha come scopo una destrutturazione ed espansione dei repertori, delle forme classiche e della forma Opera in particolare, tentando di “disturbarle” e ricomprenderle profondamente, in un’ottica molteplice e contemporanea. In questo contesto i linguaggi artistici si combinano in nuove interpretazioni e il materiale di origine (formalmente e contenutisticamente) si espande in nuove forme ibride e ricomposte.

I video-appunti coreografici di Letizia Renzini, Marina Giovannini e Lucrezia Palandri guidano (non senza ironia e con solida visione intimamente femminista) il processo di ricomprensione dell’Opera “Don Giovanni” di Mozart-Da Ponte, cuore semantico del progetto TIRED DON GIOVANNI, realizzato da INGRATE ETS grazie al contributo del progetto Toscanaincontemporanea2022.

Il repertorio mozartiano cui si attinge, ricomposto live per questo primo step, è acusmatico, ovvero proviene da registrazioni storiche dell’Opera e viene in parte letteralmente sintetizzato e reso midi: un processo di astrazione e simbolizzazione realizzato in collaborazione con Lorenzo Brusci, processo che, in qualche modo, concorre a mettere in crisi quello che il tempo e le stratificazioni critiche hanno effettuato sull’opera e sul carattere del suo protagonista. Il Don Giovanni di Mozart Da Ponte è considerato – con pressoché unanime ed illustre ostinazione – il paladino e il custode dell’edonismo e dell’impulso vitale, il dispensatore di stimoli energetici, il generoso e inesauribile distributore di piacere, l’aristocratico bon vivant refrattario ai legami e alle limitazioni della libertà. In realtà con le sue arie veloci, il confronto musicale constante con il servo, il commendatore alle calcagna e le donne che lo vogliono punire e possedere, Don Giovanni è forse piuttosto corrispondente allo stanco maschio cisgender contemporaneo, sopraffatto dai doveri sociali della propria mascolinità, costantemente in burn-out, che agisce ormai in un vuoto e stancante automatismo in risposta alle proprie pulsioni mortali credendole vitali, schiacciato dagli eventi, dal dover fare, dalla crescita, diktat della società̀ patriarcale in cui è immerso, che prima gli chiede di essere performante, e poi lo uccide.

 GALLERY

TIRED DON GIOVANNI

Ideazione, regia, composizione audio/video, live mix Letizia Renzini
Coreografia, performance Marina Giovannini, Lucrezia Palandri
Sound design e composizione audio: Lorenzo Brusci
Editing video Giovanni Grimaudo
Produzione Ingrate ETS
Amministrazione, organizzazione Luisa Zuffo
Comunicazione Francesca Porcu
Con il supporto di Toscanaincontemporanea2022, MAD – Murate Art District, Toscana Produzione Musica
Si ringraziano PARC Performing Arts Research Centre e CANGO, Accademia del Gesto

 

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